lunedì 7 aprile 2008

La caverna

lunedì 7 aprile 2008

Fu così che Lili mi lasciò nell’oscurità. Avevo paura, e i pensieri mi circondavano coprendo il silenzio e il buio. Mi voltai per un’ultima volta e vidi Lili che abbandonava la caverna. Aveva un lungo vestito bianco, un passo leggero ed elegante, i capelli lunghi sciolti che scendevano sulle spalle. Si voltò e mi sorrise. Era bellissima, bellissima. E malinconica. Si girò di nuovo e andò. Sarei riuscito a vederla ancora? Non importava molto ora. Dovevo risolvere una questione molto importante senza di lei.
Mi girai di nuovo verso il buio e cominciai a camminare. Pian piano i passi diventarono più decisi, e fu allora che cominciai a vedere chiaro. Anzi, mai vidi più chiaro in tutta la mia vita. Una mano, il cui braccio era attaccato sulla parete alla mia destra, mi chiamò ad alta voce e mi disse: “Forestiero, fermati. Prima che tu vada avanti ci sono delle cose molto importanti che devi sapere.”. La cosa curiosa era che i denti della mano erano tutti incisivi, perfettamente allineati l’uno con l’altro, e aveva delle labbra molto belle e carnose. Mi fermai ad ascoltarla.
“Innanzitutto le cose non sono come sembrano.”
“Va bene”, le risposi.
“Secondariamente, e conseguentemente, tutto può essere il contrario di tutto. Ricordalo prima di entrare.”
“Lo farò.”
“E terzo: non c’è due senza tre.”
“Molte grazie.”
Proseguendo mi accorsi che spesso sulle pareti apparivano delle ombre, e ogni tanto sui muri c'erano delle scritte, in diverse lingue. Molte erano in greco o latino, ma ce n’erano parecchie anche in tedesco e cinese. Erano tutte sorprendentemente ragionevoli e d’effetto, ma le dimenticavo presto.
Alla fine della caverna sulla parete c’era una porta. Un’etichetta diceva che quella era la casa della Ragione. C’era un batacchio per bussare. Lo usai.
“C’è la Ragione?”
“No, non c’è”, disse seccamente la porta, “E’ andata al bar.”
“Quale bar?”
“Quello più vicino a qui.”
“Mi sembra ragionevole.”
“Lo è. Arrivederci.”
“Arrivederci.”
La porta mi rispose in modo fin troppo secco. La oliai un pochettino, e i suoi modi cambiarono radicalmente.
“Grazie mille! Lei è un gentiluomo, ora smetterò di cigolare. Il bar si trova a cinquanta metri a sinistra della caverna.”
Così uscii dalla caverna e mi recai al bar più vicino. Aveva dei grandi finestroni, e si poteva vedere dentro. Un uomo e una donna molto vecchi stavano discutendo molto animatamente all’interno. Quando fui dentro capii che la vecchia signora era la Ragione, e stava litigando con un altro signore anziano, di nome Torto.
Parlavano di una questione che sembrava essere molto antica, che si protraeva stancamente fino ad oggi da molti anni, senza soluzione. Il signor Torto sosteneva che in realtà non era quello il suo nome, e che era stato scambiato per sbaglio all’anagrafe con quello della signora Ragione da un’impiegata distratta che li aveva registrati nello stesso momento. Pareva, infatti, che i due fossero nati nello stesso identico giorno alla stessa identica ora. Non sembravano aver raggiunto il minimo accordo sulla faccenda.
Ad un certo punto si fermarono per un po’ di tregua, e il signor Torto si avvicinò al bancone per chiedere da bere. Io ne approfittai per andare a parlare alla signora.
“Buongiorno. Vedo che è un po’ stanca. E’ molto battagliera, ho notato. Potrebbe combattere molto bene in guerra, signora Ragione.”
“Nessuna guerra e nessun esercito mi avranno mai.”
“Sa, la stavo cercando, signora.”
“Davvero? Strano, di questi tempi nessuno mi cerca più tanto spesso. Chissà come mai.”
“Beh, io ce l’ho un motivo per cercarla. Ultimamente sono un po’ in crisi, non riesco a dare senso alla mia vita, a quello che faccio. Tutto mi sembra così casuale, senza senso. Lo faccio per abitudine, quasi meccanicamente. Sono stufo. Mi hanno detto che lei è brava a risolvere queste questioni.”
“Ah, giovanotto, lei è molto gentile. Mi sta molto simpatico. Anzi, diamoci del tu d’ora in poi. Ehi, Gastone, porta un amaro al ragazzo qui!”
Il barista fu molto efficiente.
“Grazie mille, non dovevi.”
“Prego. Ma purtroppo non posso aiutarti molto in questo caso. Vedi, la vita non è sempre molto ragionevole e lineare. E non sempre ha un solo senso.”
“Dici che dovrei pensare più ai sentimenti?”
“Certo, anche quello. Ma soprattutto sei tu che decidi quali sono i significati della tua vita. Non posso decidere io, ne nessun altro al posto tuo. E se mentre fai una cosa ti accorgi che per te non ha senso, che non provi niente, allora cambia!”
“Accidenti. Ma non è mica così facile!”
“La vita non è facile, Benvenuto nella vita! Ora pensa al tuo cuore. Dove andresti ora se lo seguissi?”
Pensai a quanto fosse meraviglioso rendere felice Lili. E tornai a casa da lei.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Tu sei un genio già solo per il fatto che hai messo insieme Platone e Carroll.
Dico solo alla signora Ragione che non ha tutti i torti.

piccolaiena ha detto...

Ciao Lucio.


mi sono iscritto a blogger solo per poterti commentare

pensa un po!

a me il racconto è piaciuto veramente.
Poi queste cose visionarie hanno un sior sapore.

anche io ogni tanto vedo di postar racconti (per ora uno solo) per il resto perdo tempo a commentare il tempo.

for curiosity http://piccolaiena84.splinder.com/

Francesco, Lucio ha detto...

Ho modificato le impostazioni, ora sono possibili anche commenti da chi non è iscritto...

alicev ha detto...

Ciao Lucio,

grazie del commento che hai lasciato sul mio blog!!! Ti invito a visitare le seguenti pagine per restare aggiornato sulle prossime date:

www.myspace.com/aliceviolato
www.myspace.com/thebluesmobileband

Grazie e a presto!

Alice

sara ha detto...

eh già, occhio per occhio, commento per commento..;) così è la vita..
una parola? emozionante. ho letto questo racconto tutto d'un fiato.. segui il tuo istinto, quello che senti, sempre..

ok, non scrivo più post scriptum..non mi piacciono neanche.. troppo latini..
;)

Anonimo ha detto...

mi sembra ovvio..
prima mi fai iscrivere e poi modifichi permettendo a tutti i commenti....

di che in realtà la tua è una mossa per fare pubblicità al sito di blogger :P

Dirigible ha detto...

Ciao caro Francesco,
sono la signora Schiele, Hibel.. sì insomma, Greta. Complimenti per il raccorto e per l'URL del blog ;)
Sto pensando anche io di spostarmi su blogger, Splinder non mi piace molto... ma poi a cosa servirebbe? Non ho più tempo per scrivere ora...
Allegramente e un po' malinconicamente ti saluto, arrivederci i primi di giugno!
Greta

Anonimo ha detto...

...o forse Ragione parlava ad uno specchio, e questo non rifletteva altro che la Sua inconsistenza...

Francesco, Lucio ha detto...

Rispondo all'anonimo semplicemente dicendo che ci sono tutte le condizioni perchè possa avere ragione...

Anonimo ha detto...

immagino che lo strano utente anonimo che ogni tanto passa dal mio blog sei tu

se è così

mio caro utente anonimo la cosa mi fa piacere...
a presto aggiornerò il blog.

e te quando?
uomo impegnato da spagnole spagnoleggianti

Anonimo ha detto...

Sorry, lo strano utente anonimo sono io, che il commento scorso non ero riuscito a capire come mettere il nome...

Spero che Ragione non invecchi troppo

zoé ha detto...

Bellissimo... :)
ancora complimenti

 
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