martedì 17 febbraio 2009

Quarter Pounder Ham-let

martedì 17 febbraio 2009

Davanti a una tomba: Amleto, Orazio e becchino.
Il becchino canta allegramente.
Becchino: la morte mi accompagna ai banchetti, mi versa il vino e mi rimbocca le coperte. Cosa sarà la mia morte?
Amleto:Per chi scavi?
Becchino: Per me.
Amleto: Non sembri in pace con te stesso.
Becchino: Appunto, sono vivo. Mangerò grazie al nuovo cadavere, e ne mangeranno i vermi.
Orazio: Apparterrà a qualcuno questo cadavere.
Becchino: Non più. Ora non ha padrone. Qualche giorno fa apparteneva ad una vergine, il cui nome era Ofelia. Era una bambina ancora, ma questo castello è riuscito a catturare anche lei nella sua ragnatela.
Amleto: Ofelia! Tu che non fosti capace d’esser suora ne puttana, neanche dopo la morte di tuo padre. Solo bambina fosti, e con la tua mente continuasti a giocare finché il gioco ti ha finalmente soppresso. Rimanesti femmina senza entrare nei giochi degli uomini, al contrario delle donne emancipate.
Povera. La tua sfortuna fu di aver incontrato un Edipo stanco mille anni in più e con una coscienza. Per forza ho paura ed ignavia.
E di chi è quel teschio che avete in mano?
Becchino: E’ del buffone di corte Yorick.
Amleto (prende in mano il teschio): Sciocco buffone, ora la maschera si è sciolta e sei nudo. Le tue carni che nascondevi con le burle dai denti dei lupi, ora sono state mangiate alla fine dai vermi.
È il momento di giocare! (lancia il teschio ad Orazio.)
Tu becchino sarai il nostro arbitro e la tomba divide il campo da gioco.
(si mettono a giocare a pallavolo con il teschio di Yorick. Dopo qualche colpo, il teschio rotola fino alla cuccia di un cane che lo prende e comincia a morderlo)
Orazio: Monsignore, torniamo nella reggia, si vedono le prime stelle.
(salgono assieme le scale del castello mentre viene annunciato l’arrivo di un gruppo di attori ad Elsinore)
Orazio: Mangiare o non mangiare. E’ il problema.
Arrivano ora gli attori a vedere lo spettacolo di questa reggia nell’orgia. Venite a guardare quale misero teatro siamo, e porgete lo specchio. Voi che potete scoprire la verità coprendola con un telo rosso, prendete posto sul palcoscenico. Da li potrete osservare meglio come il soldato e il curato danzino assieme e le scimmie si arrampichino sui rami più alti strisciando dietro le pieghe di seta rosa. Siete ancora bambini e potete ancora aprire la bocca per la meraviglia, e non seppellire ogni cosa che si muova sotto il bosco.
La corona provoca il mal di testa. È da li che nascono le catene con cui noi inchiodiamo i quattro angoli della mente ed erigiamo la prigione. Poi ci stupiamo quando la iena si avvicina e ride. Le trombe suonano la messa da requiem, che è l’allegro preludio della cena per il cannibale.
I banchetti non sono affatto interessanti, tutto eccetto che nutrienti.
Il piatto è della scimmia che discende dall’uomo. D’altronde è la danza del caso l’unica che sceglie una via dritta. Degli uomini è invece tipico l’inutile camminare sull’acqua e guardarsi i piedi con meraviglia.
Solo quando sarai stanco riuscirai ad andare avanti e guardare il sole con gli occhi aperti camminando nel deserto e lasciando una traccia che possa essere percorsa dal servitore.
Dimentica le tue pietre e troverai le radici, svendi il tuo sangue stantio e che prenda aria. Allora sì scenderai dal cammello e sarai bambino e potrai finalmente stringere la mano al serpente.
Egostico è il tuo procedere, mentre i coltelli cantano la loro ninna nanna ammaliatrice.
La punta della tua chitarra dovrà avere uno stendardo e una corda scordata

4 commenti:

Lorenzo ha detto...

il giorno in cui riuscirò a stringere la mano ad un serpente te lo farò sapere...

Francesco, Lucio ha detto...

Non è necessario, so che si può fare. Ma appena lo scopri non lo mostrare e non lo nascondere...

giardigno65 ha detto...

Difesa a 3 o a 4 ?

Francesco, Lucio ha detto...

Niente difesa, solo le ali...

 
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